Senegal. L’Africa che sorride
Il Senegal è un luogo che vale la pena visitare , soprattutto se sei un viaggiatore responsabile, possiede un fascino inaspettato ed è una destinazione che si discosta da quelle di un turismo più conosciuto, per questo non si trovano molte informazioni se si ha intenzione di organizzarsi un percorso in autonomia.
Il Senegal stupisce per la diversità dei luoghi ,dei paesaggi e per la molteplicità delle sue culture.
Quello che ti colpisce subito è la sua gente, ovunque ospitale , sempre allegra e sorridente, qui ti salutano tutti, sempre e ovunque piccoli e adulti e “bonjour, ça va bien?” diventa una frase melodica, molto gradevole da sentire, quasi una filastrocca.
Forse mio marito ed io non eravamo pronti a tanta introspezione! A muoverci è stata la curiosità e la nostra voglia innata di immergerci in culture lontane dalla nostra, a confrontarci, una sorta di ricerca, ma questo viaggio in Senegal non solo è stata un’esperienza piacevolmente inaspettata per entrambi, ma un vero arricchimento personale e non una semplice osservazione.
La nostra filosofia di viaggio
Abbiamo affittato un’auto con autista locale che ci ha accompagnato per tutta la durata del nostro percorso (10 giorni effettivi + volo -Periodo: stagione secca Aprile/Maggio). La Piroga è stata l’unica alternativa alle “4 ruote” .
Questa scelta, nei limiti del possibile, ci ha permesso di ottimizzare i tempi e le distanze compatibilmente ai dieci giorni a disposizione e ci ha fatto adattare ai ritmi della natura in condizioni di assoluta sicurezza nonostante le strade ,molto polverose richiedano un certo spirito di adattamento ,i lunghi tragitti sono stancanti, inoltre qualche imprevisto è parte integrante di questo tipo di viaggio.
In Senegal le distanze si misurano più in tempi di percorrenza che in chilometri effettivi, sul ciglio delle strade si incontrano gruppi di ragazzi a volte in divisa scolastica e a volte con maglie di calciatori europei coi nomi sbagliati che si incamminano sempre allegri verso le loro abitazioni oppure verso le loro scuole.
In Senegal ogni villaggio e città è ricco di scuole e Istituti professionali, in questo Paese non vogliono che i bambini o i ragazzi vengano abbandonati per strada, ma alfabetizzati con la possibilità di imparare un mestiere. Io ho avuto la fortuna di partecipare ad una lezione a Simal e visitare anche una piccola scuola in un villaggio di pescatori raggiunto in piroga lungo il fiume Senegal!
Anche i tempi della vita quotidiana sono dilatati, nessuna pressione, si impara che bisogna mettere in conto l’imprevisto quotidiano come la ruota bucata oppure la rottura del filo dell’acceleratore……ma tutto si ripara e soprattutto ci si aiuta…con calma e tanti sorrisi, a volte si improvvisa una danza oppure si suona qualcosa, tutti insieme naturalmente.
Le nostre tappe
Saint- Louis la più antica città francese d’Africa e la sua regione:
la città coloniale in calesse, il ponte Faidherbe, il parco nazionale de la Langue de Barberie in piroga. Il Parco Nazionale Des Oiseaux du Djeudj in piroga. Una giornata con una famiglia di pescatori e la loro comunità lungo il fiume Senegal.
Le dune del deserto di Lompoul dove sembra di essere in un avamposto della Mauritania.
Il lago Rosa e i lavoratori del sale.
Lungo il collegamento stradale le città di Touba e Thies.
Dakar L’île de Gorée e la Petite Côte: Toubab Dialaw, Propenquine, La Somone, La Réserve de Bandia, Saly, Fadiouth.
Questa è la zona più turistica ed occidentalizzata, tranne la Réserve de Bandia è la parte del viaggio che ci ha meno entusiasmato.
Infine la magica esperienza del Sine Saloum e la sua gente: Sambadia e la foresta dei Baobab, piroga lungo il delta del fiume tra le mangrovie, Falia, Palmarin, Djfer, Simal.
L’importanza dell’ospitalità degli eco-lodge
In Senegal ho percepito la differenza che c’è nel dormire in un luogo rispetto un altro e sentirsi “benvoluti”.
Negli eco-lodge abbiamo ricevuto un’accoglienza calorosa, si sono presi cura di noi in ogni istante. Sorrisi veri, disponibilità di ascolto e abbiamo riscontrato un entusiasmo ed un organizzazione che solo chi vive in questi luoghi può fornirti.
Consiglio questa esperienza perché pernottando in queste strutture non solo rispetti l’ambiente, vivi a contatto con la cultura del luogo, ma sostieni e contribuisci alla crescita economica e al benessere della popolazione locale partecipando oppure sostenendo vari progetti.
In Senegal , come ho più volte detto , a fare la differenza sono state le persone che ci hanno fatto stare bene ed anche questa esperienza ha contribuito molto a conoscerle meglio.
Consigli Utili per affrontare il viaggio, soprattutto se organizzato in autonomia
Usare sacche oppure valige piccole con ruote, ciò permette un facile caricamento ed una migliore stiva sui mezzi, usare per gli indumenti sacchetti di plastica, in modo da preservarli dalla polvere.
Assolutamente indispensabili per questo tipo di viaggio sono sia le scarpe che i sandali da trekking.
Passaporto, ovviamente in corso di validità, per quanto riguarda il visto di ingresso dal mese di Maggio 2015 sembra non sia più obbligatorio, pertanto è meglio informarsi presso l’ambasciata, oppure il consolato.
Vaccinazioni
Per l’ingresso in Senegal non è formalmente richiesta nessuna vaccinazione. Solitamente viene raccomandata la profilassi antimalarica soprattutto nei mesi durante e dopo la stagione delle piogge. Per ogni esigenza di carattere sanitario consultare il Centro di Medicina dei Viaggi dell’ASL di appartenenza. Maggiori informazioni possono anche essere reperite consultando il sito del Ministero della Salute www.ministerosalute.it
Essendo andata in Senegal nella stagione “Secca” personalmente ho utilizzato alternative omeopatiche come Ledum Palustre, Vitamine B e un ottimo repellente:”Anti Brumm Forte”. Amuchina gel per le mani e in bustine singole per il cibo.
Bisogna fare attenzione a non mangiare verdura o frutta senza averla lavata con qualche goccia di amuchina nell’acqua presa dalle bottiglie chiuse, non comprare mai carne venduta dagli ambulanti per strada ,viene lasciata appesa al sole con tutte le mosche che depositano le uova sulla carne. Comunque il cibo in Senegal è ovunque molto buono e gustoso.
Clima
stagione secca da ottobre/novembre a maggio
stagione piovosa da giugno a settembre
Block notes
Guide utilizzate:
Guide per Viaggiare di Valentina Cassinelli-Claudio Meirone
“Senegal Gambia” Il ritmo pulsante dell’Africa nera.
Ed. Polaris
Petit Futé country guide 2014
“Senegal”
http://boutique.petitfute.com/
Eco-lodge:
http://www.ecolodge-senegal.com/
Noleggio Auto con autista
APPROFONDIMENTI
Digital Discovery
on5 giugno 2016 at 19:02 says:
Un articolo sul Senegal che può interessare!
http://www.lettera43.it/politica/senegal-cosi-e-diventato-modello-di-democrazia_43675248110.htm
giselle
on2 marzo 2017 at 18:34 says:
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Thylane
on13 maggio 2017 at 18:53 says:
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Natalie F:
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Sebastien D.
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Adriana Koerting
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