Milano e la leggenda della scrofa semilanuta
La leggenda della scrofa narra una tradizione che i milanesi tendono a sorvolare e dimenticare, perché come la lupa è il simbolo di Roma, così la scrofa semilanuta rappresenta il mito che fonda Milano ed il paragone lascia un po’ a desiderare.
La scrofa infatti non è un animale tanto nobile, ma appartenendo al genere dei suini possiamo dire che porti fortuna e abbondanza! Le sue rappresentazioni nella città meneghina sono molto rare, non banali e da scoprire, un passo dopo l’altro.
A Milano la scrofa semilanuta la troviamo nel bassorilievo di marmo di un capitello che sostiene uno degli archi del Palazzo della Regione in Piazza dei Mercanti , in uno stemma incastonato nel cortile di Palazzo Marino, sede del Municipio e nella sala Alessi sul gonfalone ufficiale di Milano ai piedi dell’immagine di Sant’Ambrogio, infine sopra le tre arcate esterne del passaggio Santa Margherita, all’inizio della omonima via.
La storia narrata da Tito Livio , racconta che nel VI secolo avanti Cristo, il re celtico dal none Ambigato inviò i suoi due nipoti a colonizzare nuove terre. Pare che sia vero, che in quel periodo alcune tribù provenienti dalla Gallia transalpina attraversarono le Alpi raggiungendo anche l’Italia.
A questo punto il testo di Tito Livio si discosta dalla realtà storica puntando sulla mitologia.
Uno dei due fratelli dal nome Belloveso, avrebbe avuto una visione in cui gli appariva una femmina di cinghiale con la parte anteriore del corpo ricoperta da un pelo molto lungo, da qui il nome semilanuta, che pascolava in mezzo ad una fertile radura tra gli alberi, con ai bordi due corsi d’acqua.
La scrofa è considerata dai Celti un animale sacro e non a caso l’immagine della visione era identica a quella raffigurata sullo scudo di Belloveso.
Il condottiero interpretò la visione come un auspicio divino ed un invito a erigere in quel luogo una nuova città a cui dette il nome “Medhe-lan” che in gaelico significa “Terra di mezzo”, nome che poi venne trasformato nel latino “Medio-lanum” cioè “semi-lanuta”.
La scrofa semilanuta divenne per molti anni a seguire il simbolo della città fino a quando, in epoca medievale, i Visconti lo sostituirono con il celebre biscione.
Ennio
on20 febbraio 2019 at 19:53 says:
Bello scoprire la storia di Milano!
Tobia
on20 febbraio 2019 at 23:00 says:
Il portico del “Palazzo della ragione”, oltre ad ospitare la Scrofa semilanuta in uno dei suoi capitelli, offre un effetto acustico assolutamente straordinario, simile a quello dell’Orecchio di Dionisio, noto ai milanesi come il “Telefono di Milano”. ☎️
Angie
on21 febbraio 2019 at 13:28 says:
Non ho capito perchè hanno scelto di sostituire la scrofa semilanuta, col biscione simbolo di Milano….. È così carina! 🐖
Angelika Piccioni
on16 giugno 2023 at 16:09 says:
Perchè i tempi cambiano e si emancipano, non stiamo più nell’era delle tribù dei celti di quasi 3000 anni.
Angelika Piccioni
on16 giugno 2023 at 16:16 says:
Perchè i tempi cambiano, si emancipano, si evolvono, non stiamo più nell’era delle tribù dei celti di quasi 3000 anni. Comunque il simbolo più antico resta come ricordo, come un mito. Poi nel periodo mediaevale è nata un altra storia su Milano, quella dei Visconti e anche quella dei Crociati, per cui è nato un altro simbolo.
Celeste
on22 febbraio 2019 at 16:18 says:
Dalla scrofa semilanuta deriva il nome Milano e che il fondatore avrebbe visto in sogno affascinante!!!!
David
on23 febbraio 2019 at 16:02 says:
I’m at Scrofa Semilanuta (Via Meravigli 13, Milano) . Tks
Marilisa
on25 febbraio 2019 at 16:10 says:
Non conoscevo !! Grazie
Diego
on24 marzo 2020 at 09:08 says:
Allora Milano si chiama così proprio per la scrofa eh, semi lanuta, ovvero medio lanum!!!Wow
Carla
on24 marzo 2020 at 12:11 says:
Buongiorno bella storia a dire la verità preferisco la scrofa al biscione!
Silvana
on12 novembre 2020 at 14:26 says:
Che senso ha e cosa significa il biscione per la nostra citta? È molto più simpatica la scrofa semiavvolta nella suu lana e poi ci insegna parte del nostro storico passato
Silvana
on12 novembre 2020 at 14:39 says:
Che significato ha il biscione e quale storia ha per la nostra città?E molto più simpatica la scrofa semiavvolta nela sua lana e ci racconta qualcosa della nostra storia milanese.
Anna
on13 novembre 2020 at 18:20 says:
Gentile Silvana,riguardo il celebre biscione,
il gossip del tempo, racconta che la città era in preda al panico per la presenza del feroce drago Tarantasio che faceva strage tra la popolazione, fin quando Umberto Visconti si avviò alla caverna dove il drago stava per divorare un bambino; dopo una lotta furibonda durata circa due giorni Umberto ebbe la meglio e Milano venne liberata. In memoria di questa impresa nell’insegna dei Visconti venne introdotta l’immagine del drago con un bambino in bocca, immagine che però venne tramutata da un pittore poco abile in quello di una vipera, originando il famoso ‘Biscione visconteo’….e non il drago come doveva essere!!!!
Il biscione che ingoia il fanciullo però è un simbolo araldico e quindi indica una famiglia di appartenenza.
La sua vera origine ed il suo significato risale all’arte paleocristiana raffigurante il profeta Giona dell’Antico Testamento ingoiato da un serpente marino!
….Quindi anche questa è una bella storia!
Ugo
on22 aprile 2021 at 07:47 says:
Anni fa’ l’avevo vista nella Basilica di S.Ambrogio, nella Pala dipinta dietro l’Altare centrale, con la scrofa irsuta, con pelo riccio e S.Ambrogio con Mitra in una mano e frusta altra, per punire gli Ariani eretici, se ricordo bene la spiegazione…!😀
Giovanni
on22 aprile 2021 at 18:05 says:
Interessante!
Marino
on23 aprile 2021 at 11:22 says:
Chissà se prima o poi qualche allevatore di Casalpusterlego tenterà di selezionarla?
Andare da Peck a prendere la luganega di semilanuta per fare il risotto non ha prezzo.
Talita
on27 aprile 2021 at 15:32 says:
ah..ah..molto spiritoso ☹