Tartufo Bianco di Alba
Per il poeta Giovenale era frutto di un fulmine scagliato da Giove vicino ad una quercia e dato il famoso appetito erotico della divinità, gli si attribuiscono qualità afrodisiache.
Nel Rinascimento, il suo aroma era considerato una sorta di “quint’essenza” dagli effetti estatici.
Il tartufo, fungo sotterraneo, vive in simbiosi con le radici di alcune piante specifiche.
Il Tuber magnatum Pico, il più pregiato, non coltivabile, cresce tra Langhe e Monferrato e si raccoglie da ottobre a fine dicembre.
Il tartufo bianco d’Alba dà il meglio di sé crudo, a lamelle distribuito su piatti caldi e semplici come tagliolini fatti in casa al burro, uova al burro, fonduta, che ne esaltano il profumo e la consistenza.
Giovanna
on19 ottobre 2017 at 14:35 says:
Arancini con ricotta e tartufo bianco .Una saporita variante del classico supplì !
Ecco la ricetta:
-Lessate 300 gr di riso,scolateli e Consuelo con 60 gr di burro
-Aggiungete 4-5 cucchiai di olio tartufato
-Unite 4 cucchiai di parmigiano,pepe nero,2 tuorli d’uovo
-Preparate il ripieno con 10 cucchiai di ricotta e 50 gr di tartufo tritato
-Amalgamate il tutto e fate riposare per 4-5 ore in frigo
-Farcite ogni arancino con un cucchiaio di ricotta e tartufo
-Impanate due volte gli arancini in pastella e pangrattato
– Friggete in olio di semi a 160 gradi fino a che saranno ben dorati
-Ora scolateli,asciugateli bene e gustateli.
Anna
on19 ottobre 2017 at 14:36 says:
😋👍