Perché le e-mail indesiderate le chiamiamo “Spam”?
Spam, nato nel 1937, è un prodotto dell’azienda alimentare statunitense Hormel Food Corporation, si tratta di prosciutto speziato in scatola, spiced ham che contratto diventa appunto Spam.
Durante la 2° guerra mondiale fu inserita nella razione dell’esercito britannico, diventando la principale e spesso unica pietanza consumata dai soldati per lunghissimi periodi, pertanto, i centri logistici dell’esercito di Sua Maestà vedevano arrivarsi rapporti di consegna che erano una lista infinita della parola “Spam”.
Questo ha fatto si che lo Spam venisse associato all’idea di qualcosa di ripetitivo ed indesiderato, propinato quasi a forza.
Uno sketch comico della serie televisiva britannica Monty Python’s Flying Circus, trasmesso il 15 dicembre 1970, in cui una cameriera continua a proporre imperterrita Spam a dei clienti riluttanti, ha fatto si che questa carne in scatola diventasse per tutti sinonimo di prodotto riproposto in maniera così insistente da diventare fonte di fastidio.
La prima volta che questa parola venne usata con l’accezione odierna fu il 12 aprile 1994, quando una coppia di avvocati di Phoenix, Canter & Siegel, assunsero un programmatore per spedire il loro annuncio promozionale ad ogni singolo newsgroup, gruppo di discussione su USENET, una delle reti di server interconnessi online più grandi e frequentate del mondo.
Certo non era la prima volta che messaggi di dubbia legalità di questo genere venivano diffusi in rete, ma fu la prima volta che i destinatari etichettarono questa e-mail con il nome di Spam.
Articolo tratto da #designprisoners n.6.2023 – Marketing & Comunicazione